“Lapides” è un lavoro sulle donne che racconta, attraverso un vestito che richiama la bellezza femminile privata di un corpo, la discriminazione di genere: è la risposta a tutti i diritti umani e sociali. Ancora oggi assistiamo ad agghiaccianti episodi di cronaca che sminuiscono, feriscono, violano la donna. Fisicamente e psicologicamente.
È per questo che bisogna continuare a parlarne: io lo faccio tramite la forza delle immagini.
Questa sera sarò presente a Casa di Marina per la proiezione “Brasile per le donne“: un incontro di Roda De Samba, dove anche io interverrò mostrando e parlando del mio progetto “Lapides”.
“Lapides” è un lavoro sulle donne che racconta, attraverso un vestito che richiama la bellezza femminile privata di un corpo, la discriminazione di genere. Per chi volesse saperne di più e vedere più scatti, vi invito a cliccare il link qui:
Lapides è un progetto fotografico in cui un vestito che richiama la bellezza della donna, privata di corpo, simboleggia i diritti negati. Lapides è la risposta a tutti i diritti umani e sociali.
Lapides nasce come lavoro sulle donne: un vestito che richiama la bellezza femminile, ma senza un corpo è un diritto negato, e le pietre rendono vivo il desiderio di libertà. Lapides è la risposta: pietre che non vogliono essere scagliate, che non vogliono uccidere quella bellezza che fa paura e scatena rabbie incontrollabili. Ma la pietra è natura, Madre Terra, e quindi Lapides è la mia risposta a tutti i diritti umani e sociali violati.
Lapides al convegno-dibattito “Violenza contro le donne, a che punto siamo?”, presentato dal Ministero della Giustizia a Regina Coeli, Roma. Continua a leggere →
Opere fotografiche sulla condizione femminile e la discriminazione di genere
a cura di Francesca Pietracci
Serata di chiusura venerdì 16 maggio 2014 | ore 18,30 – 21
Una selezione di 10 opere del lavoro fotografico dedicato alla condizione femminile e alla discriminazione di genere. realizzato all’interno della cava di granito Luz de Compostella (Spagna), Lapides, scrive Francesca Pietracci, “…assume come simbolo della donna un vestito rosa shocking. L’assenza del corpo denuncia un diritto negato, quello della libertà di essere, sia dal punto di vista mentale che comportamentale ed estetico. La pietra rappresenta invece un duplice elemento: quello della natura ctonia, della madreterra, e quello della brutalità delle lapidazioni. Le opere raccontano un mondo nel quale l’essere umano è ormai assente. Tuttavia i pensieri e le azioni di donne e di uomini sono evocati da un’atmosfera algida, da un’inquietante bellezza apparente, da una veste e da una natura entrambe violate…”.
“La donna e la pietra mettono in atto un sodalizio. Lapis, lapidis. Pietra, terra, natura, donna. Bellezza ed energia – spiega Patrizia Dottori – suggeriscono la strenua resistenza contro chi tenta di sopprimere il pensiero. Le pietre, scagliate per paura della bellezza, sono le stesse che trasmettono la forza di lottare. Le pietre brillano, i fantasmi volano, la luce e l’anima vivono di libertà.”
Lapides è legato a tre progetti più ampi di Patrizia Dottori:
• il primo di diffusione dell’idea, attraverso la stampa su granito delle immagini consegnate alle istituzioni (4ER-ForEveRose);
• il secondo di comunicazione collegato a questo blog (Menzione speciale all’Ipa Awards di Los Angeles, e finalista al Prix de la Photographie de Paris nella categoria Advertising/self promotion) e alle performance;
• il terzo di consapevolezza con l’inserimento nel progetto “Madre e Terra” che coniuga la donna-Madre alla terra-habitat, come momento di riflessione su una direzione etica globale.
Lapides è un progetto itinerante iniziato nel 2011 per il quale Patrizia Dottori ha ricevuto prestigiosi premi quali il Premio Donna del Marmo di Verona (2013) e il posizionamento come finalista al concorso Lo Sguardo di Giulia di Milano (2013) e al Prix de la Photographie de Paris (PX3), nella categoria Fine art/abstract (2011).
Il catalogo della mostra Lapides è disponibile on-line.
ACTA International Galleria fotografica | Via Panisperna 83
Inaugurazione mercoledì 2 aprile ore 18:30
La mostra sarà visibile dal 2 aprile al 10 maggio (prorogata fino al 16)
dal martedì al sabato orario 16:00-19:30